La certificazione della parità di genere

30 Giugno 2023

La parità di genere sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nei luoghi di lavoro e l’ottenimento della relativa certificazione consente al datore di ottenere importanti vantaggi.

Dal 1° gennaio 2022 è stata istituita la certificazione della parità di genere, che attesta le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario uomo donna in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità.

I benefici della certificazione della parità di genere

Il possesso della certificazione della parità di genere è particolarmente importante perché comporta l’applicazione di determinati benefici.

Innanzitutto, alle aziende private che sono in possesso della certificazione, è riconosciuta la concessione di un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. L’esonero è determinato in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna azienda, riparametrato e applicato su base mensile.

Altro vantaggio è legato alla concessione degli aiuti di Stato. Infatti, alle aziende private che alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento risultano essere in possesso della certificazione della parità di genere, è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.

Da ultimo occorre considerare che la certificazione ha assunto un ruolo determinante anche nella fase di aggiudicazione degli appalti. In particolare, compatibilmente con il diritto dell’Unione Europea e con i princìpi di parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità, le amministrazioni aggiudicatrici indicano nei bandi di gara, negli avvisi o negli inviti relativi a procedure per l’acquisizione di servizi, forniture, lavori e opere i criteri premiali che intendono applicare alla valutazione dell’offerta in relazione al possesso da parte delle aziende private, alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, della certificazione della parità di genere. Tale disposizione è stata confermata anche dal nuovo Codice degli appalti pubblici, approvato con il D.Lgs. 36/2023, che sarà efficace dal prossimo 1° luglio 2023.

certificazione della parità di genere parametri e benefici per i datori di lavoro

I parametri per ottenere la certificazione di genere

Il Decreto del Ministero delle pari opportunità del 29 aprile 2022 ha individuato 6 Aree di indicatori attinenti alle differenti variabili che possono contraddistinguere un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere quali: 

  1. Cultura e strategia, 
  2. Governance, 
  3. Processi HR, 
  4. Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda (5.5), 
  5. Equità remunerativa per genere 
  6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

La certificazione viene rilasciata dagli organismi deputati alla valutazione della conformità, accreditati ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008, e deve rispettare i parametri di cui alla norma UNI CEI ISO/IEC 17021-1 specificamente per la UNI/PdR 125:2022.

Le rappresentanze sindacali aziendali e il consigliere delle pari opportunità devono esercitare il controllo e la verifica del rispetto dei requisiti necessari al mantenimento della certificazione della parità di genere. Tale controllo deve essere effettuato prendendo in considerazione l’informativa aziendale sulla parità di genere rilasciata annualmente dal datore di lavoro e i dati risultanti dal Rapporto biennale sulla situazione maschile e femminile per le aziende con almeno 50 dipendenti tenute a presentarlo. Nel caso in cui vengano rilevate anomalie o criticità, queste dovranno essere segnalate all’organismo di valutazione della conformità che ha rilasciato la certificazione, assegnando all’impresa 120 giorni affinché provveda alla rimozione delle stesse.

Nuovi congedi parentali e certificazione

Dal 13 agosto 2022 sono state ampiamente riviste le disposizioni che disciplinano i congedi previsti per la genitorialità. Diverse norme inerenti tali diritti, che sono riconosciuti alla lavoratrice madre e al lavoratore padre, sono sanzionate amministrativamente e, in alcuni casi, anche penalmente. 

La novità è però che le nuove norme prevedono espressamente che il rifiuto, l’opposizione o l’ostacolo all’esercizio dei diritti dei genitori, se rilevati nei due anni precedenti alla richiesta della certificazione della parità di genere o di analoghe certificazioni previste dalle regioni e dalle province autonome nei rispettivi ordinamenti, impediscono al datore di lavoro il conseguimento delle stesse certificazioni.

Pertanto, è fondamentale il rispetto delle nuove disposizioni che tutelano la genitorialità, diversamente non sarà possibile ottenere la certificazione della parità di genere e si decadrà dalle diverse misure premiali legate al possesso della stessa.Se pensi di aver bisogno di un consulente del lavoro per la certificazione della parità di genere visita il sito di Paghe.io.
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